Il Castello di Strambinello è la storia della realizzazione di un sogno meraviglioso, iniziato una trentina di anni fa quando il suo attuale proprietario, maestro d’arte e restauratore, l’aveva acquistato ormai in stato di grave degrado, con l’intento di riportarlo all’antico splendore.
Il Medioevo
Il Castello di Strambinello sorge isolato dal resto del paese perché era stato costruito in posizione strategica come avamposto aperto verso gli altri castelli della Pedanea. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi,ma i primi documenti scritti risalgono al XII secolo.I primi feudatari che ne vengono investiti sono i Conti di San Martino prima e successivamente i Conti di Castellamonte, che ne divengono signori a partire dal XIV secolo.
La struttura originaria del Castello era allora quella di un’ imponente fortezza medioevale con forma quadrangolare e torri ai lati.
Alla fine del 1300, in seguito alla rivolta popolare del Tuchinaggio, il Castello di Strambinello, come altri nella zona, viene assediato, invaso ed in parte distrutto.
Nei secoli successivi il Castello viene poi ricostruito, ma le matrici medioevali restano tutt’oggi ben visibili.
Il Barocco
Nel corso del XVII secolo il Castello conosce un nuovo periodo di fulgore quando i Conti lo trasformano secondo i canoni dell’epoca.Le sale principali vengono abbellite da grandi camini sormontati da stemmi gentilizi: al piano nobile una grande camera viene dedicata a Carlo Emanuele II, Duca di Savoia dal 1648 al 1675.
Alla fine del 600 il Castello passa, per via matrimoniale, dai Conti di Castellamonte alla famiglia dei Conti Bersano e successivamente, nel corso del XVIII secolo, alla famiglia dei Conti di Barone.
Dall'800 ai giorni nostri
Nel corso del XIX secolo il Castello viene diviso tra diverse famiglie borghesi che lo adibiscono in parte a casa colonica, in parte a deposito, cantine e stalle con progressivo degrado del complesso architettonico.A partire dagli anni 80 il destino del Castello, ormai in rovina e in parte diroccato, si incrocia con quello dell’attuale proprietario che, coadiuvato dalla moglie, coltiva il progetto di restaurarlo e di farlo rivivere in tutta la sua suggestiva bellezza.
Annessa al Castello vi è anche la Chiesetta dedicata a San Sulpizio, di aspetto seicentesco, oggi sconsacrata e adibita a laboratorio di restauro.